Ascolto, comprensione, trasformazione

ASCOLTO

"Il corpo racconta la sua storia a chi sa ascoltarlo con le mani." (P.T)

Sebbene al giorno d'oggi l'ascolto sia la prerogativa basilare per ogni professionista medico sanitario, per l'osteopatia questa capacità rappresenta un tratto distintivo fin dalla sua nascita nell'800.

Il termine ascolto non si riferisce soltanto al colloquio, anzi, la disciplina osteopatica tramite i suoi tratti unici e distintivi quali la palpazione ed il tocco cerca di generare un ponte d'ascolto con il paziente che va oltre la comunicazione verbale.

Soltanto riuscendo ad ascoltare gli altri possiamo comprendere più su noi stessi, ed è solo in questo modo che possiamo pensare di far fronte alla richiesta di aiuto di qualcun'altro.

COMPRENSIONE

"L’osteopatia cerca di capire il linguaggio del corpo e rispondere con rispetto e precisione." (S.P)

Soltanto con la reale comprensione si può pensare di offrire possibilità di cambiamento ai tessuti, garantendo un risultato efficace ma soprattutto duraturo nel tempo.

La comprensione del linguaggio del corpo passa dalla conoscenza dell'anatomia, fisiologia al rapporto con il paziente, fino a terminare con   l'aspetto chiave: il contatto manuale.

TRASFORMAZIONE

"Il movimento è vita." (A.T.S)

L'essere umano rappresenta un'entità dinamica, ideata per il movimento. Questo avviene a livello macroscopico e microscopico, internamente ed esternamente.

Su questo pilastro del padre fondatore della medicina osteopatica possiamo comprendere come ciascuna persona sia costantemente in una fase di trasformazione, e come in un sistema vivente complesso il termine "ordine" possa essere compatibile solo con la morte.

La cura osteopatica rappresenta il mezzo attraverso cui è possibile non ripristinare l'ordine, ma vivere con lo schema più adatto a noi stessi.
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